Ieri sera Luna ed io camminavamo in una bellissima strada nel bosco, all’imbrunire, con il buio della notte interrotto solo dalla luce della luna che, a tratti, riusciva a fare capolino tra le nuvole, illuminando quasi a giorno prati e alberi.
Mentre camminavamo pensavo che non eravamo un cane e la sua proprietaria ma due amiche, due creature “alla pari” che passeggiavano seguendo ciascuna il proprio ritmo, senza forzature, senza vincoli, senza obblighi, semplicemente libere di dedicarsi ciascuna alle proprie attività preferite: per Luna annusare, marcare, esplorare, salire e scendere dalle ripide salite circostanti, tornando poi da me sorridente e soddisfatta come a volermi raccontare le mirabolanti cose che aveva annusato o visto mentre io l’attendevo; per me scattare foto o semplicemente ammirare angoli di quel paradiso incontaminato e di quel magnifico cielo. E proprio come due amiche non era necessario avere lo stesso passo perché ciascuna di noi sapeva che, anche se non in vista, l’alta c’era e, se necessario, era pronta a fermarsi ed attendere la compagna intenta a fare qualcosa di interessante.
E, sempre camminando, riflettevo su quanto fosse bella Luna in tutta la sua libertà di agire, decidere, scegliere, sparire per poi riapparire di corsa emozionata, e su come avrebbe dormito serena la notte dopo essere stata in quel paradiso di odori, suoni, emozioni e sensazioni. È magnifico vedere un cane che vive tutto questo ed è tristissimo pensare a quanti ne vengono privati per le paure che proiettiamo su di loro.
Cosa incute tanta paura?
Perché quella bellissima strada nel bosco fa così paura agli umani al punto che non incontriamo mai nessuno di sera? Cosa incute tanta paura: la notte? La mancanza di luce? Gli animali che effettivamente popolano quel bosco? La nostra incapacità di gestire tutto questo e ogni minimo imprevisto? In effetti a un certo punto l’imprevisto c’è stato: un capriolo ci ha attraversato la strada passando da un dirupo a un altro con due balzi perché stava arrivando un’auto con i fari accesi e lui l’aveva sentita prima di noi. Eravamo tutti e tre in pericolo, eppure un’umana senza torcia, un cane e un capriolo si sono salvati. Nessuna tragedia, nessuno spavento: ognuno di noi ha gestito il tutto in autonomia reagendo istintivamente nel modo più congeniale alla propria specie.
Eppure, continuiamo a pensare che gli animali (soprattutto cani e gatti) non abbiano capacità di autogestirsi e finiamo per proteggerli all’inverosimile. Perché diamo loro così poca fiducia? Cosa temiamo? Cosa proiettiamo su di loro? Abbiamo così tanto timore di perderli?
Qualche sera fa Luna ha inseguito una martora che, bellamente, si è fermata a distanza guardandoci come se ci stesse snobbando. Questa avventura le è costata la pelle di due polpastrelli… è tornata da me con due zampe sanguinanti. Ebbene, come ho reagito? Le ho sorriso felice perché era tornata da me e ho pensato che ancora una volta si era sbucciata quei “polpastrelli alti” (come li chiamo io) che evidentemente per lei sono un punto un po’ delicato su questi monti. Nel giro di una settimana, con la sua sola saliva, sono guariti entrambi senza che io facessi nulla.
E anche ora che stiamo camminando e io cerco di dare un senso logico a questi miei pensieri, Luna è tornata da me dopo essersi inoltrata nel bosco e avere attraversato di corsa i prati di un pascolo. E mentre mi sorride scuote la testa da un lato e io penso: “Speriamo non sia un forasacco”, ma non per questo la sgrido o mi dispero. La testa poi l’ha raddrizzata, probabilmente aveva sbattuto contro qualcosa correndo, ma non si è fatta nulla.
Possiamo concedere a chi vive con noi, a chi ha capacità decisionali che nemmeno immaginiamo, la libertà di vivere e, perché no, a volte, anche di farsi male? Non se lo meritano forse?
Luna ha quasi otto anni, tanta esperienza accumulata nel tempo, credo che meriti il mio rispetto e la mia fiducia al punto di lasciarle questa libertà. Lei a me la lascia… chi sono io per non fare altrettanto?
Cosa succede per strada?
Quando camminiamo per strada io sto di lato e lei in mezzo alla carreggiata. Perché, se ha deciso che per lei sia più sicuro così, devo spingerla a seguirmi? Conosce le auto, sa come si muovono e ha stabilito che quella posizione per lei è più sicura perché ha una visuale migliore. È perfettamente in grado di spostarsi in tempo se ne arriva una sia da dietro sia da davanti perché la sua esperienza (osservazioni e situazioni reali) le ha insegnato come comportarsi. Se io tenessi Luna con pettorina e guinzaglio in una situazione simile lei sarebbe maggiormente in pericolo perché, all’arrivo di un’auto, non avendo lo spazio necessario per muoversi, si rigirerebbe per sfilarsi la pettorina rischiando di finire in un punto pericoloso.
So che molti mi considerano strana (se non proprio pazza) per il modo in cui vivo con Luna, ma sinceramente sono molto fiera e soddisfatta del rapporto che abbiamo costruito. Viviamo insieme da più di sette anni, abbiamo percorso molta strada e ce ne aspetta ancora molta. Personalmente ho commesso errori, avuto mille paure, proiettato mie inquietudini su di lei, ma mi sono sempre impegnata per cercare di capire dove sbagliavo e come potevo correggermi, per stare meglio e vivere una relazione serena e alla pari con lei. Se lo merita e me lo merito. Siamo due strumenti differenti che hanno imparato a suonare insieme. E continuiamo a provare e riprovare per arrivare a una bellissima armonia.
Tratto da ‘Luna va in montagna’.